Ricognizione della documentazione conservata nei locali degli uffici comunali, come i registri dello Stato Civile Italiano e le Deliberazioni originali.<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\nTra le carte d\u2019archivio non \u00e8 stato ritrovato nessuno strumento inventariale a cui fare riferimento per il riordino, ma \u00e8 stata ritrovata la delibera del Consiglio Comunale del 28 giugno 1979 relativa alla nomina del nuovo archivista, Giannino Franco, che assunse l\u2019incarico di riordino dell’archivio.<\/p>\n\n\n\n
Risulta evidente l\u2019ordinamento dato da quell\u2019intervento grazie alle segnature visibili sui faldoni e sui singoli fascicoli contenuti nei faldoni.<\/p>\n\n\n\n
La documentazione pi\u00f9 antica \u00e8 Secentesca e si presentava ordinata in faldoni numerati da 1 a 102 secondo le materie interessate e cronologicamente.<\/p>\n\n\n\n
La documentazione Novecentesca, invece, si presentava suddivisa in Categorie e classi come previsto dalla Circolare Astengo del 1897; nei singoli fascicoli si trovano, per\u00f2, anche carte di epoca precedente al 1897, spesso con archi cronologici anche molto ampi). Nelle Categorie, previste per la corrispondenza, erano erroneamente inserite anche alcune serie tipologiche come le deliberazioni, gli esercizi finanziari, i registri scolastici, le liste di leva. Su alcune camicie, presumibilmente degli anni Trenta del Novecento, vi erano segnature e titoli originali che evidenziavano un precedente riordino dell\u2019archivio, poi utilizzate per un nuovo riordino con la correzione a penna del titolo e della classe.<\/p>\n\n\n\n
Le carte ordinate in serie, ed in particolare quelle relative alle liti e alle cause del Sei-Settecento presentano segnature originali (C6\/C7\/C8\/C9\/C10\/C11) ma non si sono trovati strumenti di corredo per identificarne il senso.<\/p>\n\n\n\n
Sulla base degli elementi rilevati, non avendo possibilit\u00e0 di ricostruire un ordinamento precedente, si \u00e8 scelto di applicare la suddivisione in serie per la documentazione del periodo pre-Astengo e di mantenere la ripartizione del carteggio in Categorie e classi data dal riordino del 1979, estrapolando, tuttavia, da questo materiale, come gi\u00e0 evidenziato, la documentazione afferente alle serie tipologiche e agli archivi aggregati.<\/p>\n\n\n\n
<\/p>\n\n\n\n
Schedatura e riordinamento<\/h2>\n\n\n\n
L\u2019archivio \u00e8 stato riordinato utilizzando il software applicativo \u201cGuarini Archivi\u201d, (elaborato dalla Regione Piemonte con il supporto informatico del CSI Piemonte) attraverso le seguenti operazioni:<\/p>\n\n\n\n
\n- schedatura dettagliata di tutte le unit\u00e0 archivistiche individuate (quasi sempre fascicoli o di registri) tramite una scheda informatica che contiene, incasellate in alcuni campi, tutte le informazioni utili alla caratterizzazione di ciascuna unit\u00e0. (La descrizione operata in tali campi \u00e8 avvenuta nel pieno rispetto delle norme I.S.A.D., regole internazionali di descrizione archivistica). Contemporaneamente apposizione su ognuna di esse (fascicolo o registro) di un numero provvisorio e progressivo.<\/li>\n\n\n\n
- Inserimento virtuale di ogni scheda informatica nella struttura archivistica gerarchica ad albero, che descrive, articolandoli, i fondi individuati; nel caso di quello comunale l\u2019albero riproduce le serie tipologiche e il Titolario di classificazione del carteggio.<\/li>\n\n\n\n
- Assegnazione ad ogni scheda di un numero definitivo formato da codice costituito dalla sigla del fondo che la contiene (ad es. ASC per l\u2019Archivio storico) e relativa attribuzione di una numerazione di corda progressiva, al fine della riconoscibilit\u00e0 di tutto il materiale documentario.<\/li>\n\n\n\n
- Apposizione di un\u2019etichetta identificativa su ogni unit\u00e0 archivistica riportante il numero definitivo.<\/li>\n\n\n\n
- Collocazione dei fascicoli nei faldoni posti su scaffalature metalliche nel locale archivio. L\u2019etichetta di ciascun faldone riporta l\u2019ente conservatore, l\u2019ente produttor, l\u2019intervallo dei fascicoli contenuti e l\u2019anno di riordino.<\/li>\n\n\n\n
- Redazione dell\u2019inventario.<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n
<\/p>\n\n\n\n
Guida alla lettura dell’inventario<\/h2>\n\n\n\n
All\u2019interno della struttura informatica creata nel software \u201cGuarini Archivi\u201d, oggi riversata su \u201cM\u00e8mora\u201d, sono inserite tutte le schede, ognuna delle quali rappresenta un\u2019unit\u00e0 archivistica (ossia un fascicolo, un registro, etc.).\u00a0 Ogni scheda informatica era composta da quattordici campi, qui elencati:<\/p>\n\n\n\n
\n- archivio: campo che contiene l\u2019intitolazione del soggetto produttore dell\u2019ente che ha prodotto, nel corso della sua attivit\u00e0, un complesso di documenti;<\/li>\n\n\n\n
- codice paese: campo in cui \u00e8 riportato il paese di appartenenza del soggetto produttore;<\/li>\n\n\n\n
- istituto di conservazione: campo in cui \u00e8 indicato l\u2019ente presso il quale si conserva il fondo;<\/li>\n\n\n\n
- segnatura definitiva: campo in cui \u00e8 riportato il numero progressivo dato ad ogni fascicolo;<\/li>\n\n\n\n
- segnatura \u201coriginale\u201d: campo in cui sono riportati, quando presenti, il numero di categoria, di classe e di fascicolo attribuiti all\u2019unit\u00e0 archivistica (oppure al faldone nel quale questa si trovava);<\/li>\n\n\n\n
- titolo originale: campo in cui \u00e8 stato riportato, quando presente, il tenore del titolo apposto alle carte in origine, generalmente coevo al documento stesso;<\/li>\n\n\n\n
- titolo attribuito: campo nel quale si \u00e8 andato a specificare il contenuto del fascicolo qualora le informazioni relative al suo contenuto non fossero risultate chiare o corrette nel titolo originale, oppure quando il fascicolo non porta titolo in origine;<\/li>\n\n\n\n
- contenuto: campo in cui sono segnalati dati integranti le informazioni di carattere specifico riguardanti il fascicolo, come documenti notevoli contenuti nel fascicolo e chiarificazioni necessarie per la corretta comprensione delle tematiche contenute nel fascicolo stesso;<\/li>\n\n\n\n
- estremi cronologici: campi in cui sono riportate le datazioni di ogni unit\u00e0 archivistica (anno, mese, giorno iniziali e finali) o datazioni meno esatte (mese o anno);<\/li>\n\n\n\n
- note alla data: campo nel quale sono contenute informazioni suppletive ai campi relativi alla datazione;<\/li>\n\n\n\n
- aspetto fisico: campo in cui sono segnalati i caratteri tipologici dell\u2019unit\u00e0 archivistica;<\/li>\n\n\n\n
- lingua: campo in cui viene rimarcata la lingua in cui \u00e8 stato scritto un documento quando non lo \u00e8 in italiano;<\/li>\n\n\n\n
- note: campo in cui sono segnalati dati integranti le informazioni di carattere generale del fascicolo, in particolar modo appunti sullo stato di conservazione quando precario;<\/li>\n\n\n\n
- campo del compilatore: campo nel quale \u00e8 contenuta la \u201cfirma del compilatore\u201d oltre le date di formazione e modifica della scheda.<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n
L\u2019albero si presenta a livelli, ogni livello ha un triangolino giallo a sinistra e se lo si clicca si scenda al livello inferiore fino all\u2019ultimo costituito dall\u2019unit\u00e0 archivistica\/scheda.<\/p>\n\n\n\n
Quando si apre l\u2019ultimo livello relativo all\u2019unit\u00e0 archivistica si vede che la stessa riporta codice indicante sigla e numero della segnatura definitiva con i quali viene identificata l\u2019unit\u00e0 archivistica, titolo e descrizione del contenuto dell\u2019unit\u00e0 archivistica, estremi cronologici, quantit\u00e0, tipologia.<\/p>\n\n\n\n
ESEMPIO:<\/p>\n\n\n\n
\nASC 1906<\/p>\n\n\n\n
Denunce dei quantitativi di vino prodotti<\/h4>\n\n\n\n
Denunce del vino prodotto suddivisi per annata, prospetti, copie della Gazzetta ufficiale e corrispondenza.<\/p>\n\n\n\n
Contiene carteggio con la Prefettura di Torino relativo al commercio e alla vendita di viti americane del 1928<\/p>\n\n\n\n
1935 – 1940<\/p>\n<\/blockquote>\n\n\n\n
\n\n\n\n[1]<\/a> Si considera storica, ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, la documentazione riguardante affari cessati da 40 anni. Il riordino effettuato ha pertanto interessato la documentazione sino al 1970 compreso<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Nel 2020 il database realizzato nel 2012 su Guarini Archivi software di Regione Piemonte, \u00e8 stato riversato sul software di \u201cnuova generazione\u201d M\u00e8mora, sempre realizzato da Regione Piemonte. La consultazione on line avviene su questo nuovo database, ma i campi sono sempre gli stessi descritti in questa pagina di introduzione all\u2019archivio. Nel 2022 sono state […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"parent":0,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"","meta":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/79"}],"collection":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=79"}],"version-history":[{"count":12,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/79\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":532,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/79\/revisions\/532"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=79"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}