{"id":6,"date":"2020-08-12T14:56:12","date_gmt":"2020-08-12T12:56:12","guid":{"rendered":"https:\/\/archiviobaldissero.000webhostapp.com\/?page_id=6"},"modified":"2023-07-18T12:41:30","modified_gmt":"2023-07-18T10:41:30","slug":"storia","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/storia\/","title":{"rendered":"Storia"},"content":{"rendered":"\n
\n
\n
\n

Le origini remote della comunit\u00e0 di Baldissero non sono agevoli da ricostruire, a causa di una situazione documentaria decisamente carente. Fonti erudite risalenti al primo Novecento, forse fondate su compilazioni settecentesche, riferiscono che il primo nucleo abitato si sarebbe trovato in una localit\u00e0 chiamata prima \u00abMalloch\u00bb (da malus locus<\/em>, forse per via di bande di briganti o ribelli), poi \u00abAlbacherio\u00bb o \u00abAlba Cherii\u00bb, e infine rinominata \u00abPaluch\u00bb, nome rimasto tuttora. Il centro originario sarebbe stato abbandonato ai primi del secolo XIV, in seguito alla soppressione violenta dell\u2019ordine templare, che proprio qui avrebbe avuto una fondazione fortificata; la popolazione si sarebbe allora suddivisa in tre gruppi, andando a fondare le nuove comunit\u00e0 di Superga, Rivodora e, appunto, Baldissero, quest\u2019ultima collocata nel luogo ancora oggi occupato dal capoluogo del comune, intorno alla chiesa di S. Maria della Spina (Libo\u00e0 2003; Castelli 2008). In base alla documentazione pi\u00f9 antica che \u00e8 stato possibile rintracciare, a Baldissero comincia a essere attestata una comunit\u00e0 vera e propria negli anni Ottanta del secolo XVI, quando l\u2019amministrazione sabauda rilascia due quietanze in suo favore (AST, Camera dei Conti, Patenti controllo finanze, Registro 1584 in 1585, f. 252; Registro 1594 in 1595, f. 131). Non si hanno invece notizie pi\u00f9 precise e circostanziate sull\u2019origine e il funzionamento della comunit\u00e0. Al momento della separazione da Chieri, nel 1694, \u00e8 possibile sapere che il neo eretto comune di Baldissero \u00e8 dotato di sindaci, incaricati di presentare la documentazione per lo smembramento del territorio chierese (AST, Camera dei Conti, I, Archiviazione, Provincia di Torino, m. 1, n. 2). Nell\u2019ambito della Perequazione Generale del Piemonte, nel secolo XVIII, si legge di beni comuni e antichi pertinenti alla comunit\u00e0 (AST, Camera dei Conti, II Archiviazione, capo 21, n. 71, ff. 35-37). Nel 1702 e nel 1720 la comunit\u00e0 \u00e8 nuovamente registrata fra i consegnamenti fatti agli incaricati del governo sabaudo (AST, Camera dei Conti, Consegnamenti, Registri Sentenza 1672 in 1723, 50; 1700 in 1716, 42; 1720, 155), il che ne segnala quantomeno l\u2019attivit\u00e0, ma non permette di dire molto di pi\u00f9 sulla sua struttura. La lite per i confini con Arignano fra il 1719 e il 1722 pu\u00f2 essere interpretata come un segnale di combattivit\u00e0 e consapevolezza da parte della comunit\u00e0 (AC Chieri, cartella 124, articolo 42, p. 2, n. 3). Non va trascurata neppure la separazione, nel 1770, della parrocchia di Rivodora da quella di Superga, che avviene proprio in seguito alle proteste degli abitanti della frazione, i quali manifestano, attraverso l\u2019autodeterminazione religiosa, una certa consapevolezza della loro comune identit\u00e0 (AA Torino, VP, 1770, ff. 25-27). Pu\u00f2 inoltre essere significativa per testimoniare dell\u2019organizzazione della comunit\u00e0, anche se in ambito religioso pi\u00f9 che civile, la notizia relativa all\u2019esistenza di due compagnie di fedeli nella localit\u00e0 alla fine del secolo XVIII, la Compagnia del Corpus Domini e la Compagnia della SS. Madonna del Rosario (AST, Corte, Materie ecclesiastiche, Benefizi di qua dai monti, Benefizi divisi per paesi dalla A alla Z, m. 9, VI, 1 [30 agosto 1790]).<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n\n\n

Dipendenza nel Medioevo<\/strong><\/h2>\n\n\n\n

Nel secolo XIII sono attestati dei signori di Baldissero fra i fedeli del comune di Chieri, al quale questi giurano fedelt\u00e0 e cedono la giurisdizione sul castello ivi collocato, ricevendola indietro in feudo (AST, Camera dei Conti, Titoli de stati antichi della Reale Casa, I, ff. 69, 71 e 74; AC Chieri, cartella 40, articolo 10, p. 4, n. 1). Nel secolo XIV una donna, Bartolomea Aicardi, riceve dallo stesso comune di Chieri l\u2019investitura della giurisdizione sul luogo di Baldissero, che gi\u00e0 suo padre deteneva (AST, Camera dei Conti, Titoli de stati antichi della Reale Casa, I, f. 77). Da un punto di vista pi\u00f9 generale, Baldissero dipende territorialmente dal comune di Chieri per tutto il medioevo e parte dell\u2019et\u00e0 moderna, fino a quando, nel 1694, viene smembrato ed eretto a comune autonomo (per la documentazione sui rapporti con Chieri: AC Chieri, cartella 42, articolo 12, pp. 1-6).<\/p>\n<\/div><\/div>\n\n\n\n

\n

Feudo<\/strong><\/h2>\n\n\n\n
\n
\n

Nel secolo XV si ha notizia della concessione di Baldissero a Giacomino della Porta \u00abex dominis et comitibus Castrimontis\u00bb, fedele del duca Amedeo di Savoia, per i servizi resi (AST, Corte, Paesi, Provincia di Torino, m. 6 [10 febbraio 1417]) e di una lite avvenuta di fronte alla duchessa Iolanda di Savoia fra il giurisperito Ambrogio \u00abde Vignate\u00bb e il comune di Chieri per il castello e il luogo di Baldissero, il quale viene assegnato a Chieri (AST, Corte, Paesi, Provincia di Torino, m. 6 [6 agosto 1470]; per l\u2019origine della controversia AC Chieri, cartella 21, articolo 6, p. 24, n. 12, 1441). Dopo la separazione di Baldissero da Chieri, si ha notizia dell\u2019infeudazione della localit\u00e0 da parte di Vittorio Amedeo di Savoia prima (1694) al conte Giovanni Antonio Benso (AST, Camera dei Conti, Registro Controllo Finanze, 36, 1693 e 1694, f. 64) e poi (1699) a Giovanni Battista Fontanella (AST, Camera dei Conti, Registro Controllo Finanze, 45, 1699, f. 26).<\/p>\n\n\n\n

Quest\u2019ultimo nel 1734 consegna appunto al commissario regio incaricato la giurisdizione sui beni e i redditi della localit\u00e0 (AST, Camera dei Conti, Commessaro Bazano, 1734, f. 14, n. 377). La famiglia Fontanella si segnala anche nei decenni successivi come una presenza costante nel territorio della localit\u00e0, tant\u2019\u00e8 vero che ancora nella lite sulle strade del 1831 uno degli allegati, presentati contro le decisioni del comune di Baldissero e a sostegno invece degli interessi degli abitanti della frazione di Rivodora, \u00e8 costituito da una lettera del conte Eugenio Fontanella, definito \u00abuno de\u2019 maggiori registranti della Comune di Baldissero\u00bb (AST, Corte, Paesi per A e B, lettera B, m. 2 [1831]).<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n\n\n

Scheda territoriale di Baldissero Torinese<\/h2>\n\n\n\n

Lo stato della documentazione che \u00e8 stato possibile rintracciare non rende agevole la ricostruzione delle origini della comunit\u00e0 di Baldissero, soprattutto nelle fasi pi\u00f9 remote. Essa inizia a comparire con un certo margine di sicurezza nelle fonti soltanto verso la fine del secolo XVI, mentre per le vicende pi\u00f9 antiche si possiedono soltanto notizie erudite relative a un precedente insediamento abitativo in localit\u00e0 \u00abAlba Cherii\u00bb, abbandonato ai primi del secolo XIV per la sede attuale (Libo\u00e0 2003; Castell, 2008). Appare invece certa la dipendenza della localit\u00e0 attestata nelle fonti medievali come \u00abBaldicherium Cheriensium\u00bb dal vicino comune di Chieri, fra i cui fedeli compaiono i signori del posto, nei secoli XIII e XIV; gli stessi documenti segnalano anche la presenza, in loco<\/em>, di una fortificazione, anch\u2019essa sottoposta al comune di Chieri (AST, Camera dei Conti, Titoli de stati antichi della Reale Casa, I, ff. 69, 71, 74, 77; AC Chieri, cartella 40, articolo 10, p. 4, n. 1). A partire dal secolo XV, invece, diventa predominante sul luogo l\u2019ingerenza dei duchi, poi re, di Savoia, che mostrano di considerare Baldissero come una entit\u00e0 di loro pertinenza, nonostante le proteste chieresi (AST, Corte, Paesi, Provincia di Torino, m. 6 [10 febbraio 1417 e 6 agosto 1470]): \u00e8 appunto in questo clima che, probabilmente, si prepara la separazione dei due paesi e l\u2019ottenimento dell\u2019autonomia da parte di Baldissero.<\/p>\n<\/div><\/div>\n\n\n\n

\n
\n

Alla fine del secolo XVII la localit\u00e0 diventa pertanto un comune autonomo, staccandosi dalla giurisdizione del pi\u00f9 influente e potente vicino, Chieri. Non sono note le motivazioni precise che hanno condotto a un ampio smembramento del territorio chierese (contemporaneamente a Baldissero, infatti, si stacca anche Pino Torinese), dal momento che la documentazione attualmente nota riporta soltanto il fatto durante la sua realizzazione; \u00e8 presumibile tuttavia che esso costituisca il risultato di spinte autonomistiche da parte della comunit\u00e0, in via di strutturazione nel secolo precedente (AST, Camera dei Conti, Patenti controllo finanze, Registro 1584 in 1585, f. 252; Registro 1595, f. 131), forse approfittando di una fase di appannamento del centro chierese, la cui autorit\u00e0, come accennato qui sopra, si scontra con la sempre pi\u00f9 decisa affermazione del governo sabaudo. Comunque, i nodi pi\u00f9 significativi per la definizione delle caratteristiche del territorio di Baldissero sembrano essere due: da un lato, la distribuzione della popolazione in centri insediativi diversi e relativamente distanti fra loro; dall\u2019altro, la rilevanza della rete viaria che lo attraversa, e che mette in comunicazione fra loro, e con le localit\u00e0 minori, i due principali centri sull\u2019uno e sull\u2019altro versante della collina torinese, Torino e Chieri.<\/p>\n\n\n\n

Dal punto di vista insediativo e demografico si impone infatti con evidenza soprattutto la netta bipartizione fra il capoluogo, collocato sulla collina sovrastante Chieri, e la frazione di Rivodora, posta invece a fondo valle, lungo il corso del rio omonimo, e proiettata sul lato opposto della collina, verso S. Mauro e Torino. Rivodora, in particolare, emerge nella documentazione nel 1770, quando la visita pastorale di quell\u2019anno registra la separazione della chiesa di S. Francesco di Sales, situata appunto a Rivodora, dalla parrocchia di Superga. Tale vicenda, sollecitata dalle proteste organizzate degli abitanti di Rivodora, pu\u00f2 costituire un segnale di forte volont\u00e0 di autonomia almeno sul piano religioso, che non arriva tuttavia mai a tradursi in autonomia amministrativa (AA Torino, VP 1770, 7.1.40, ff. 25-27). Gi\u00e0 nella relazione del 1831, compilata dal perito chiamato a giudicare della lite sulle strade per Chieri, compariva la segnalazione che \u00abla popolazione del territorio di Baldissero \u00e8 di circa 1800 anime, delle quali 600 circa abitano la Borgata e regione del Rivo Dora\u00bb, rendendo evidente la rilevanza della frazione nelle dinamiche insediative della localit\u00e0 (AST, Corte, Paesi per A e B, lettera B, m. 2). Attualmente, l\u2019area su cui si distribuisce il gruppo di abitazioni definito Rivodora appare amministrativamente suddiviso fra il comune di Castiglione Torinese (nella parte inferiore, in direzione di S. Mauro) e quello di Baldissero (nella parte pi\u00f9 elevata, in corrispondenza con il nucleo pi\u00f9 accentrato e numeroso, dove si colloca anche la chiesa di S. Francesco). Tale dato sembra suggerire una sorta di distribuzione \u00aba incastro\u00bb delle competenze comunali sul territorio collinare, dovuto probabilmente all\u2019estrema rilevanza di questa area, soprattutto dal punto di vista delle vie di comunicazione.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n\n\n

La situazione di queste ultime appare infatti molto significativa, se si considera che il territorio di Baldissero \u00e8 percorso dalle principali strade che collegano i due versanti della collina su cui si estende il suo territorio. Questo dato emerge con chiarezza sia osservando la cartografia \u2013 gi\u00e0 quella ottocentesca \u2013 dell\u2019area (AST, Camera dei Conti, cat. Rabbini, Mappa 1860, nn. 9 e 10), sia prendendo in esame la lite sulle strade del 1831, relativa appunto alla definizione della stessa (AST, Corte, Paesi per A e B, lettera B, m. 2). La documentazione riguardante quest\u2019ultimo evento sembra indicare la presenza di contrasti sia fra Baldissero e i comuni limitrofi (Cordova, Castiglione), sia fra il capoluogo e la rilevante frazione di Rivodora: l\u2019impressione che si ricava dalla lettura degli atti \u00e8 di un tentativo di imposizione degli interessi del capoluogo su quelli del resto del territorio comunale, e anche sulle esigenze commerciali dei comuni vicini; lo confermerebbe anche il commento del perito inviato a dirimere la questione, che osserva come gli atti del consiglio comunale rivelino una nettissima spaccatura fra le varie parti. La soluzione di mediazione proposta dal perito, vale a dire il mantenimento con la medesima importanza di entrambe le strade, segnala la rilevanza di entrambe le arterie stradali, nonch\u00e9 la consapevolezza che il collegamento diretto con il centro chierese appariva di estremo rilievo sia per Baldissero sia per la frazione Rivodora.<\/p>\n\n\n\n

\n
\n

Bibliografia<\/strong><\/h2>\n\n\n\n
\n
\n
\n
\n
\n

La scheda \u00e8 stata costruita a partire soprattutto da materiale archivistico, essendo la bibliografia su Baldissero decisamente contenuta. Infatti, i principali interventi relativi alla storia della localit\u00e0 si leggono sull\u2019\u00abArmanach \u2019d Baudis\u00e9 T\u00fcrineis\u00bb, pubblicazione con cadenza annuale a cura del Centro di Documentazione Storica di Baldissero Torinese.
Fonti edite: <\/strong>
Borgi A., La questione storiografica di S. Mauro di Pulcherada<\/em>, dattiloscritto presso il Dipartimento di Storia dell\u2019Universit\u00e0 di Torino, Sezione di Medievistica e Paleografia, a.a. 1992-93.
Casalis G., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna<\/em>, Maspero, Torino 1833-1856, vol. II (1834), pp. 31-32.
Casiraghi G., La diocesi di Torino nel medioevo<\/em>, Torino 1979 (BSS 196).
Castelli B., Il mistero del paese frammentato<\/em>, in \u00abArmanach \u2019d Baudis\u00e9 T\u00fcrineis\u00bb, (2008).
Guasco di Bisio F., Dizionario feudale degli antichi Stati Sardi e della Lombardia<\/em>, Pinerolo 1911 (BSSS 54-58), pp. 141-142.
Libo\u00e0 R., Paluch<\/em>, in \u00abArmanach \u2019d Baudis\u00e9 T\u00fcrineis\u00bb, (2003).
I pi\u00f9 antichi catasti del comune di Chieri (1253)<\/em>, a cura di M.C. Daviso di Charvensod, Torino 1939 (BSSS 161).
MGH, Diplomata Regum et Imperatorurn Germaniae, X, 2, a cura di H. Appelt, Hannover 1979.
Fonti inedite:<\/strong>
AA Torino<\/strong> (Archivio Arcivescovile di Torino). Visite Pastorali, 1585 (7.1.5); 1671 (7.1.18); 1837 (7.1.21); 1750 (7.1.29, 7.1.34, 7.1.35, 7.1.36); 1770 (7.1.40); 1774 (7.1.56, 7.1.57); 1837 (7.1.78); 1840 (7.1.81); 1886 (7.1.90); 1932 e 1933 (7.1.93); 1939 e 1943 (7.1.94).
 AC Baldissero<\/strong> (Archivio Storico del Comune di Baldissero). AC Baldissero, cartelle Ordinati. Per le attestazioni pi\u00f9 antiche relative a Baldissero Torinese occorre fare riferimento alle pubblicazioni di fonti e alle raccolte archivistiche di area chierese, del cui territorio la localit\u00e0 fece parte fino allo scorporo del 1694 [AC Chieri, cartella 42, articolo 12, pp. 1-6]. Buona parte della documentazione di et\u00e0 moderna si trova presso l\u2019Archivio di Stato di Torino [AST, Sezioni riunite] Presso l\u2019Archivio Storico del Comune di Baldissero si trovano conservati gli atti successivi all\u2019erezione di Baldissero in comune autonomo, cio\u00e8 dal
1694 fino ad oggi; la raccolta non \u00e8 dotata di inventario. 
AC Chieri<\/strong>, (Archivio Storico del Comune di Chieri), cartella 40, articolo 10, p. 4, n. 1, cartella 42, articolo 12, pp. 1-6, cartella 124, articolo 42, p. 2, n.3.rotolo 15, articolo 164, p. 12, n. 23.
AC S.Mauro<\/strong>, (Archivio Storico del Comune di San Mauro Torinese) cat. I, cl. 1, 1\/2.
AST <\/strong>(Archivio di Stato di Torino). Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, “CARTA COROGRAFICA \/ DEGLI \/ Stati di S.M. il Re di SARDEGNA \/ data in luce \/ dall’Ingegnere \/ BORGONIO \/ nel 1683 \/ corretta ed accresciuta \/ nell’anno 1772”. Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un’altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: “Carta III. \/ continente il Marchesato di Susa, il Contado di \/ Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior \/ parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive \/ Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondov\u00ec, e \/ Principato d’Oneglia, con le Frontiere di Francia \/ e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e \/ piccola parte del Genovesato”. L’originale seicentesco dal titolo “Carta generale de’ Stati di Sua Altezza Reale” fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l’edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772.Carte topografiche e disegni, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie III, mazzo 1,   Baldissero, Tipo del \/ Bosco \u00e0 Vastaciceri o sia Fontanete fini di \/ Baldissero, della Sig.a Damigiella Buschetti, venduto \/ a S.E. il Sig.r Marchese d’Ormea nel 1745. et indi \/ a P.P. Barnabiti come da Instromento rogato Posse li \/ 30: Giugno d.[ett]o Anno. Al Catastro registrato g[iornat]e 5:8 e dalla \/ Misura Chiaberto risulta mancare Tavo[l]e 15:2.4 che si suppongono \/ nella Pezza P.P. St Domenico, pagato nell’Accompra \u00a3: 3:1:10 cad.[un]a Tav.[ol]a \/ il prezzo totale sono \u00a3: 1525:14:9: \/ acquistato p[er] Instrom[ento] 30. Giugno 1745. rog[a]to Rosso.  Tipo del bosco a Vastaciceri o sia Fontanete, fin di Baldissero\u2026”, dopo 1769. Inchiostro e acquerello verde, s.d. Carte topografiche e disegni, Ufficio Generale delle Finanze,Tipi, cabrei e disegni (sezione II), mazzo 107, Chieri, Pianta di bosco situato a Baldissero, regione Le Streghe, di propriet\u00e0 dei padri di S. Domenico (Data: 9\/07\/1757; modificata: 14\/08\/1758) [Autore disegno originale : Carlo Giuseppe Vay]. Carte topografiche e disegni, Carte topografiche e disegni, Casa di Sua Maest\u00e0, mazzo 273, Reale basilica di Superga, Reale Basilica di Soperga. Appezzamento bosco sulle fini di Pino Torinese. Appezzamento bosco sulle fini di Baldissero, 31 dicembre 1879 [Autore disegno originale: Arch. E. Piazza e Ing. G. Maroni]. [Senza collocazione] “Appezzamento bosco sulle fini di Pino T.se. Appezzamento bosco sulle fini di Baldissero”, s.d. Carte topografiche e disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi, cabrei e disegni (sezione II), mazzo 107, Chieri, Pianta di bosco situata a Baldissero, regione Vastaciceri, di propriet\u00e0 dei padri di S. Domenico (Data: 30\/05\/1770) [Autore disegno originale : Carlo Giuseppe Vay]. Corte, Materie ecclesiastiche, Benefizi di qua dai monti, Benefizi divisi per paesi dalla A alla Z, m. 9, VI, 1; Corte, Paesi, Provincia di Torino, m. 6; Corte, Paesi per A e B, lettera B, m. 2. Sezioni Riunite, I Archiviazione, Provincia di Torino, m. 1, n. 2 (1694); II Archiviazione, capo 21, n. 71, ff. 35-37; n. 83, ff. 9-11; Sezioni Riunite, Commessaro Bazano, 1734, f. 14, n. 377; Sezioni Riunite, Consegnamenti, Registri Sentenza 1672 in 1723, 50; 1700 in 1716, 42; 1720,
155; Sezioni Riunite, Patenti controllo finanze, Registro 1584 in 1585, f. 252; Registro 1594 in 1595, f. 131; Sezioni Riunite, Registro Controllo Finanze, 36, 1693 e 1694, f. 64; 45, 1699, f. 26; Sezioni Riunite, Titoli de stati antichi della Reale Casa, I, ff. 69, 71, 74, 77.
CLUC <\/strong>(Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici). Provincia di Torino, fasc. Baldissero Torinese.
Scheda storico-territoriale a cura di Cristina Sereno, 2007<\/strong> http:\/\/www.centrocasalis.it\/scheda\/baldisserotorinese<\/a><\/p>\n<\/div><\/div>\n<\/div><\/div>\n<\/div><\/div>\n<\/div><\/div>\n<\/div><\/div>\n<\/div><\/div>\n<\/div><\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Le origini remote della comunit\u00e0 di Baldissero non sono agevoli da ricostruire, a causa di una situazione documentaria decisamente carente. Fonti erudite risalenti al primo Novecento, forse fondate su compilazioni settecentesche, riferiscono che il primo nucleo abitato si sarebbe trovato in una localit\u00e0 chiamata prima \u00abMalloch\u00bb (da malus locus, forse per via di bande di briganti o […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"parent":0,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"","meta":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/6"}],"collection":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=6"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/6\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":521,"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/6\/revisions\/521"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/baldissero.arkiloko.cloud\/wordpress\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=6"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}